Ortoterapia, la relazione benefica con la natura

Ortoterapia

L'interazione con le piante migliora l'umore e ha effetti terapeutici sulla disabilità

L’Ortoterapia è una pratica riabilitativa e terapeutica che utilizza il contatto e l’interazione con le piante e la natura per migliorare la salute fisica e psicologica delle persone, con effetti particolarmente positivi sul benessere di individui portatori di disabilità fisica o psichica, in condizioni di marginalità sociale o affetti da disturbi d’ansia o depressione.

Tutti conosciamo, per esperienza personale, i benefici di una passeggiata in un bosco o in un parco, a contatto con le piante e la natura. Vedere gli alberi e i fiori, sentirne gli odori e i profumi, toccare il fogliame migliora il nostro umore e ha effetti positivi sul benessere psico-fisico. L’interazione con la vegetazione ci permette di percepire il profondo legame che abbiamo con gli altri esseri viventi e il mondo in cui viviamo. E’ per questo che prendersi cura delle piante diventa impegno a prendersi cura di noi stessi.
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L'ortoterapia favorisce la socializzazione e la crescita personale

Questa pratica permette di ottenere benefici contemporaneamente in ambiti diversi: cognitivo, fisico, psicologico e sociale. Abbiamo sperimentato che prendersi cura insieme ai compagni delle piante dalla semina al raccolto, capire e adeguarsi ai ritmi della loro crescita, affrontare e superare difficoltà e insuccessi della coltivazione, può ristabilire il contatto delle persone con se stesse e con gli altri, vincendo il senso di isolamento.  

Ortoterapia Gena Coop sociale Olmedo

La responsabilità etica nei confronti dell’ambiente contribuisce a far sentire la persona importante per sé e per gli altri: occuparsi del pianeta così come del giardino è un modo per mettere in moto questi meccanismi. Questo modo di porsi e di operare assume un ruolo molto importante per una persona svantaggiata per la quale si apre la possibilità non solo di fruire del beneficio del prendersi cura di altri organismi viventi ma anche di riacquistare un ruolo sociale, perso a causa del disagio o della malattia, legato alla multifunzione dell’attività nell’orto-giardino (Righetto 2015)* .

 

I'orticoltura a fini terapeutici ha radici antiche

Una delle prime testimonianze dei benefici del contatto con la natura sull’uomo è stata trovata in una tavoletta di argilla Sumera che descriveva il giardino paradisiaco di Dilum come un luogo in cui “l’essere umano era intoccabile dalla malattia”. I primi scritti sull’uso dell'orticoltura a fini terapeutici risalgono all’Antico Egitto, dove alle persone con problemi mentali venivano prescritte passeggiate nei giardini del Faraone per i loro effetti tranquillizzanti. (Righetto 2015)*.

NOTE::
* Costantina Righetto (2015). Giardini per rivivere: orticoltura e giardinaggio a fini terapeutici in contesti sanitari. Tesi di dottorato. Ciclo XXVII. Università di Bologna.

 

Origini storiche dell'approccio terapeutico e riabilitativo dell'attività di giardinaggio

L’origine dell’Ortoterapia viene collocata all’inizio del 1800, quando Benjamin Rush, considerato il “padre della psichiatria americana”, nella sua opera “Malattie della mente” descrive le potenzialità di un approccio terapeutico fondato sull’utilizzo delle piante e sulle attività di giardinaggio. Come medico dell’Istituto di Medicina e Clinica Pratica di Philadephia, aveva osservato come i pazienti che, non potendo pagare la retta dovevano occuparsi della cura del giardino o della coltivazione dei campi, parevano migliorare e guarire più velocemente dei ricoverati abbienti che non avevano bisogno di lavorare.

La diffusione in Europa

L’ortoterapia si diffuse rapidamente anche in Europa, dove l’affiancamento di fattorie a ospedali psichiatrici fu considerato un importante progresso nella cura dei disturbi mentali. Pratiche analoghe si svilupparono in Inghilterra soprattutto dopo la Seconda Guerra Mondiale per la cura dei reduci di guerra afflitti da problemi psichici e fisici che, attraverso il contatto con la natura, potevano ritrovare salute, equilibrio mentale e gioia di vivere. In seguito l’ortoterapia e la terapia orticolturale continuarono a diffondersi soprattutto nei paesi anglosassoni. Nel 1968 negli USA si registravano 500 ospedali e strutture in cui si praticava l’ortoterapia, e attualmente in numerose università americane sono presenti corsi di Horticultural Therapy

L'esperienza decennale di Gena Cooperativa sociale

All’interno della Cooperativa Ge.Na., da circa 10 anni, si pratica l’ortoterapia con gruppi di persone portatrici di disabilità psichica. La nostra attività è basata sulla coltivazione dell'orto e la produzione di piantine di ortaggi e fioriture. Durante tutte le fasi, gli utenti sono guidati da educatori e riabilitatori esperti, affiancati da operai agricoli specializzati. Abbiamo sperimentato che prendersi cura delle piante insieme ai compagni, impegnandosi in tutte le fasi, dalla semina al raccolto, capire e adeguarsi ai ritmi della crescita, affrontare e superare difficoltà e insuccessi della coltivazione, può vincere il senso di isolamento ristabilendo il contatto delle persone con se stesse e con gli altri.

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